L’azienda riminese SIPO – che opera nel settore agroalimentare e valorizza i prodotti agricoli italiani – ha registrato nel 2012 una crescita del fatturato del 5% rispetto al 2011, proseguendo il processo di internazionalizzazione nei mercati dell’Est e del Nord Europa.
Bellaria Igea Marina (RN), 3.04.2013. Si è chiuso con un aumento del 5% il giro d’affari di SIPO nel 2012 rispetto all’anno precedente. Un risultato positivo – nonostante il perdurante quadro economico recessivo – dovuto alla strategia di internazionalizzazione messa a punto negli ultimi due anni che ha visto l’azienda espandere la propria presenza in molti Paesi europei. L’incidenza dell’export ha raggiunto infatti una quota pari al 10% del fatturato complessivo. “Mentre fino al 2011 i nostri prodotti erano destinati solo al mercato nazionale – ha dichiarato Massimiliano Ceccarini, Development Manager di SIPO – abbiamo ritenuto fondamentale avviare un processo di internazionalizzazione per valorizzare i prodotti italiani all’estero in aree con un elevato potere di acquisto ed una forte richiesta di prodotti agricoli di importazione di qualità, in particolar modo mi riferisco ai paesi Nord-europei e dell’area Baltica”.
Il dato di bilancio è peraltro superiore alla media generale del comparto ortofrutticolo e del territorio della Provincia di Rimini in cui opera l’azienda. Secondo i dati diffusi nel corso di un recente convegno dalla Camera di Commercio di Rimini, il fatturato dell’industria nel 2012 segna una contrazione del 5,6% sull’anno precedente, la spesa per i consumi delle famiglie mostra un saldo negativo e il tasso disoccupazione è in progressivo aumento. “I risultati positivi – ha sottolineato Ceccarini – ci hanno permesso di garantire a tutto il nostro organico i posti di lavoro, seppur abbassando notevolmente le marginalità a causa del costo del lavoro, della pressione fiscale e del costo delle materie prime sempre in aumento anno dopo anno. Nonostante lo scenario sia triste e critico, occorre fare rete, ovvero favorire le collaborazioni lungo tutta la filiera economica per uscire da questa crisi strutturale. Serve l’unione che fa la forza – ha aggiunto – non soltanto da parte delle imprese e delle Associazioni di Categoria ma anche delle banche e dei rappresentanti politici nazionali e locali”.
Nei piani del 2013 l’azienda ha annunciato nuovi investimenti in ricerca e sviluppo di nuovi prodotti ad alto valore aggiunto per potersi presentare sul mercato internazionale come specialista di prodotto, soprattutto per categorie merceologiche di nicchia. E proprio in questa strategia rientra la recente registrazione del brand Si Bionda che identifica le insalate di IV gamma da agricoltura biologica confezionate e lavate pronte da consumare che saranno commercializzate prevalentemente sui mercati esteri.
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