♣IL CARDONCELLO

Il Fungo Cardoncello già durante il medioevo erano particolarmente apprezzati non solo per le loro qualità legate al gusto ma anche per i loro presunti poteri afrodisiaci a causa dei quali furono oggetti di censura da parte del Santo Uffizio  che medianti editto dei Papi, vietò agli osti dell’epoca di servire il fungo “peccaminoso” ai fedeli in pellegrinaggio a Roma negli anni giubilari. Si riteneva che mangiare i “ferlengi” (il Cardoncello veniva chiamato frlengo nell’alto Lazio) incoraggiasse a compiere “peccati della carne”.

Fino agli anni ’70 quando il Cardoncello era ancora presente in grandi quantità in forma spontanea, veniva chiamato “la carne dei poveri” e questo probabilmente per la sua particolare consistenza.

I Funghi Cardoncelli si presentano con una discreta varietà di forme e di colorazioni,  dal bianco puro del pregiatissimo Cardoncello bianco, al più noto grigio bruno che si schiarisce quanto più il fungo cresce esposto al sole. 

La polpa ê carnosa e compatta ed emana un lieve odore di pasta di pane e semi di finocchio, il sapore ê dolce e gradevole anche crudo, tanto che può essere consumato a Carpaccio.

Le sue notevoli proprietà nutritive lo rendono ideale per ogni tipo di regime alimentare, allo stato fresco contengono mediamente 85-90% di acqua, 4-5% di zuccheri, 3,8-4% di proteine,  e solo lo 0,4-0,7% di grassi, oltre che tutti gli amminoacidi essenziali e numerose vitamine , come la biotina presente in dosaggi estremamente insoliti.  Il tutto a fronte di sole 28 calorie per 100 grammi.

Ottimo trifolato, gratinato, fritto oppure per fare un ottimo risotto o un profumatissimo sugo per condire la pasta; deliziosi arrostiti al forno con patate per accompagnare grandi piatti a base di agnello o salsiccia.

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